Il pappagallo

Ecco la mia filastrocca che ha ottenuto una segnalazione speciale di merito al Premio Letterario “Jucunde docet” di Torino ed è pubblicata sull’antologia delle poesie premiate.

Il pappagallo

Ha la cresta, e non è un gallo,

per la pappa è sempre in ballo.

Pare allegro e sbruffoncello,

voce ha d’uomo ed è un uccello.

Testa in giù, sguardo in tralice,

attento a quel che ognuno dice,

fa il funambolo, e la destrezza

copre impaccio e timidezza.

Per far rima il pappagallo

va vestito tutto in giallo,

ma del bel verde del prato

è non meno innamorato.

Volentieri indossa il velo

del chiarore blu del cielo.

Con Arlecchino non sfigura,

tante tinte ha da natura.

Ma sul trespolo è alla gogna

e se è rosso, è di vergogna;

per occultarsi chiude l’occhio:

batte il cuore, non è un balocco.

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