C’era una volta
Cecco rivolta
che rivoltava i maccheroni
se la fece nei calzoni
la sua mamma lo sgridò,
poero Cecco s’ammalò,
s’ammalò di malattia,
poero Cecco lo portan via,
lo portan via all’ospedale,
poero Cecco ci sta male,
lo portarono al camposanto
poero Cecco ci stette tanto.
Così era stata insegnata a me. Ma c’è poi chi ci aggiunge:
lo portarono in paradiso
viva Cecco che ha sorriso.
Per me si tratta di un’aggiunta per non far finir troppo male la storia per una piccola malefatta, se così si può chiamare un bisogno naturale. Ma l’intento di queste favole era di insegnare ai bambini ad ubbidire e comportarsi bene proprio facendo leva sulla paura : anche Cappuccetto Rosso, nella versione originaria, viene divorata dal lupo e non c’è nessun cacciatore che la salvi, ma poi sembrò troppo dura quella punizione per una semplice disubbidienza e il finale fu cambiato.
Su internet ho trovato quest’altra versione:
C’era una volta Cecco Rivolta
che mangiava i maccheroni,
se la fece nei calzoni
e sua mamma lo sgridò,
Cecco Rivolta si ammalò,
S’ammalò di malattia.
Povero Cecco lo portaron via.
Lo portarono all’Ospedale,
povero Cecco ci stava male.
Lo portarono al cimitero,
a Cecco Rivolta non pareva vero.
Lo portarono all’inferno.
Cecco Rivolta non stava fermo.
Lo portatorono al Purgatorio,
Cecco Rivolta beveva l’olio.
Lo portatono in Paradiso,
e Cecco Rivolta mangia il Riso.
La versione che mi cantava la nonna:
C’era una volta Cecco Rivolta
rivoltava i maccheroni
se la fece nei calzoni
e la mamma lo sgridò
Cecco Rivolta piagnucolò
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