ll coronavirus non si può certo paragonare alle antiche pestilenze. Anche perché oggi ci sono cure efficaci per difendersi e la mortalità è assai bassa. Una grande differenza c’è anche nel nostro comportamento. Oggi molte chiese della Lombardia erano chiuse e non si è potuto celebrare la messa ed in alcune neanche pregare. Una volta si affollavano le chiese e si facevano processioni con tutta la popolazione per implorare la guarigione. Con i risultati che si possono immaginare. Ecco come io ho descritto la pestilenza di altri tempi nel mio libriccino “E san Rocco… fece un fiocco”:
San Rocco peregrino…
Acre fumo e ceffi immondi,
dentro un borgo, nei dintorni.
Che non videro i suoi occhi!
Per le strade corpi a mucchi,
e traboccare carri e ceste
di malati, morti e peste.
Nelle chiese e sulla piazza
gente infetta, gente fiacca,
e oltre ancora, in una buca,
carne umana frigge e brucia.
– Tutta colpa del malocchio! –,
gli fa un tizio senza un occhio.
– Nel paese c’è una strega!
Tace il Santo, tace e prega.
Pregò il popolo col Santo
e cessò il morbo ed il pianto.
Non ebbe onori, non ebbe gloria,
ma ne’ cuor lasciò memoria.
Viva, viva santo Rocco,
che guariva con un tocco.
