Un libriccino come quelli che si vendevano sulle bancherelle dei mercati agricoli fino agli anni ’60 del secolo scorso. Adatto ad adulti e ragazzi. Filastrocche, aneddoti, leggende, tutto in rima baciata e da leggersi a voce alta. La capra ferrata, san Martino e san Rocco, gli orchi, Barbablù… L’immaginario di un mondo che fu, in una rivisitazione che rimanda, senza sconti e infingimenti, ai nervi scoperti del mondo di oggi. Dove la drammaticità e la crudezza delle situazioni è trasposta nel mondo innocuo delle favole.
La strana coppia
C’era un gatto sul camino
che amava un topolino;
da lui era ricambiato,
dove mai stava il peccato?
Mamma gatta è imbestialita,
– Non per questo hai tu la vita,
ma per diventare un micio vero
e far di topi un cimitero!
Miagola la comunità dei gatti,
– Miao, miao… cose da matti!
Di tutti noi sei il disonore,
con quel tuo snaturato amore.
Strilla il gufo, ma in latino,
– Oggi er monno è un gran casino!
Miserere per chi resta.
E gira e scuote la gran testa.
Ma Mimì, così ella si chiama,
strizza l’occhio a chi la ama,
e presentare alla mammina,
lo vorrebbe, giù in cantina.
Fra i topini, che sconquasso!
– Vuoi sposare Satanasso!
Chi di noi si salverà
Se lui viene con te qua?
Visto tutto quanto vano,
pensa e pensa, fanno un piano:
dopo tutto grande è il mondo,
basta un po’ guardarsi intorno.
Ed insiem lontano vanno
da chi vuole il loro danno,
via da vecchie idee e rancore
per coronare il vero amore.
Se ne vanno piano piano
per i tetti, mano in mano,
e l’immensità del cielo
li copre dolce col suo velo.
Or veniamo alla morale,
chi sta bene e chi sta male,
e quel che è fatto e fatto,
anche tra un topo e un gatto.
Chi ha avuto e chi ha dato,
ma l’amore mai è sprecato
e lo bacia sempre il sole,
finché brilla tra le viole.
