I PRESEPAI
I maestri presepai sono non solo a Napoli o a Jesi, ma in tutto il nostro territorio. E proprio negli ultimi anni in molti paesi è tornata la tradizione di dare spazio alla “Via dei presepi”, con l’esposizione di tanti presepi artistici, spesso in competizione tra loro. La mia poesiola, ispirata all’antico cantico dei presepai di cui ho trovato solo pochi versi, vuol rendere omaggio a quelle figure di artisti ambulanti che un tempo, come gli zampognari e i chincaglieri, nel periodo natalizio, percorrevano in lungo e largo l’Italia e anche l’Europa, mostrando le loro creazioni. Per poi convergere tutti, il giorno di Natale, in Vaticano, dove sotto il colonnato del Bernini potevano esporre a un grande pubblico i loro capolavori (Un’usanza arrivata fino ai giorni nostri, perché ancora oggi vi si fa una grande mostra di un centinaio di presepi selezionati in tutto il mondo).
Il cantico dei presepai
Vengon ogni anno i presepai; han per guida la cometa. Da dove vengon non lo sai: pace in terra hanno per meta. Col torrente ed il mulino, bimbi scalzi e pecorelle, offrono un mondo più genuino e le vie nostre fanno belle. Incanti di gesso e stagnola: l’acqua scorre, l’angelo vola! Fan il teatrino di un altrove che farà le anime nuove. Nenie dolci e cornamuse, blu profondi e stelle d’oro, le arti tutte hanno per muse, aprir sanno ogni buon cuore. Arrivati in Vaticano, tra i loggiati del Bernini, nasce Iddio dalla lor mano e gli occhi sgranano i bambini. Scender fanno il Paradiso, luce e sogni su ogni viso. Quando arriva Epifania coi Re Magi vanno via.
