Giorni di pioggerella frequente questi, essenziale e preziosa per ricostituire le risorse idriche veramente al lumicino per la siccità dei mesi precedenti. Un leggero piovere che, nella ricchissima parlata toscana, si può indicare con pioviscola, o sprizzola, o pioviggina. Ma è quanto basta per fare uggia alla gente, soprattutto quella di oggi, incurante di terra, fiumi, campi e boschi, abituata ad avere caldo o freddo a piacimento sfiorando un bottone, che vorrebbe sempre sole e tempo bello per i propri comodi. Per fortuna tempo e natura fanno ancora come vogliono, e non si piegano ai capricci degli uomini, e spesso non perdonano, quando i limiti naturali vengono troppo oltrepassati. Ma ecco una poesia di Ada Negri, veramente deliziosa, che ci fa vedere l’insofferenza per la pioggia, qui giustificata, perché si trattta di un bambino.
Piove
Piove da un’ora soltanto, ma il bimbo pensa che già piova da tanto, da tanto, sopra la grande città…
Piove; e laggiù, sulla via e in ogni casa, già invade l’intima malinconia di quella pioggia che cade.