IL BUON FORMAGGIO, SI FA DI MAGGIO, dice il proverbio. Ed è naturale, con tutto il ben di dio di erbe e fiori che c’è. Dal formaggio la mia mente è andata alla ricotta e mi sono ricordato della ricottina, una storia che si leggeva e ci raccontavano in prima o seconda elementare. A me pare che fosse una filastrocca in rima, ma siccome su internet niente ho trovato, mi son messo io, che sono un rimaiolo, a fare le rime. Naturalmente l’ho buttata giù così in un’oretta, e non l’ho più elaborata, perché mi pare nata male. Eccola qui.
Una volta c'era una bella bambina,
una contadinella chiamata Mariettina.
Un po' ambiziosa, ma assai poveretta,
in regalo ebbe un dì una ricotta.
Sfamarsi non volle, ma in tutta fretta,
con la ricotta, dentro un cestello,
sopra la testa come un cappello,
s'incamminò verso il mercato,
ove denaro ne avrebbe cavato.
E nell'andare pensava, sciocchina,
"Con il ricavo comprerò una gallina
che farà uova in gran quantità,
e col guadagno un coniglio ci sta.
Poi la coniglia farà tanti figli,
e dalla vendita dei nuovi conigli,
comprar potrò un magro suino,
che renderà grasso più d'un quattrino.
Coi nuovi soldi acquisto una vacca,
e sarà allora la vita una pacchia,
perché dal latte e dai vitellini
verranno tanti, tanti quattrini.
Comprarmi potrò una bella casetta,
con una terrazza che si rispetta,
ed ognuno che passa vicino,
con invidia, mi farà un inchino.
E immaginando quella gran festa
fatto le venne d'inchinare la testa.
Rotolò nel fango la fresca ricotta,
tutta si sparse e tutta andò rotta.
Cos' rimase, alla sventatella,
solo il rimpianto di una vita più bella.
