In questi giorni si susseguono sui vari siti le filastrocche sul virus COVID-19, un po’ per intrattenere i bambini confinati a casa, un po’ per insegnare loro come comportarsi. Non posso sottrarmi io che sono un contastorie.
È arrivato il baco nero
a far del mondo un cimitero.
Lui è un virus discoletto
e tutti ammala e mette a letto.
Dappertutto è un quarantotto.
Ma ecco arriva Lancillotto…
Lancillotto, Lancillotto,
non lo accoppi quel pidocchio!
È invisibile a ogni occhio.
Più d’un microbo è piccino,
passar può da ogni buchino,
ed entrato in una bocca
frecce ardenti da lì scocca.
Per il mondo va sicuro,
non lo ferma mare o muro,
sopra l’aeroplano e il treno
va e non trova nessun freno.
Ma a difesa, il genio umano,
preparato ha un grande piano.
In trincea, all’ospedale,
eroi in tuta gli fan male,
e noi tutti in mascherina
gli spruzziam la varichina.
Furbo lui tende la mano.
“Stai a tre metri, stai lontano!”.
Per abbracciarci si fa avanti:
si respinge con i guanti.
“C’è il sole, prendi l’arco,
ed andiamo tutti al parco”.
“No davvero, no di certo,
ci contagi anche all’aperto!”.
Né nel bar, né nella strada
ora trova la sua biada.
Se non entra nel polmone
fa la fame quel mangione.
Se io sto sotto il mio tetto
non lo nutro e non m’infetto.
Virus Covid-diciannove
andranno a vuoto le tue prove.
Rimarrai senza corona
perché il male mai non dona.
Non sei un re, sei un reo,
ti facciamo “marameo”.
