Intervista del maestro Mauro amministratore del gruppo “Libri per bambini”

INTERVISTA A SERGIO GIOVANNETTI

  1. Ciao Sergio, vuoi parlarci un po’ di te?
  • Ciao Mauro, io sono ormai pensionato e quindi non mi manca il tempo per scrivere. Con la scuola non ho niente a che fare, ma la mia compagna fa ancora la maestra e mi arriva qualcosa del clima che vi si respira. Mi definisco un poeta, o forse più ancora un contastorie. Sono appassionato della tradizione popolare, soprattutto della Toscana essendovi nato, e dalle vecchie storie e novelle traggo spunti per le mie composizioni, anche per i bambini. Nello stile delle rime popolari ho scritto un libriccino dal titolo “E san Rocco… Fece un fiocco”.    
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  • Hai mai scritto una storia nata dall’idea di un bambino?

– No perché bambini ne vedo ben pochi. Mio nipote ha ormai più di vent’anni. Ma sogno sempre di poter creare qualche filastrocca insieme ai bambini, che di fantasia ne hanno da buttare, che venga fuori dal gioco di suoni e parole, una rima dopo l’altra, senza curarsi del senso. Così nascono le vere filastrocche, quelle belle e spontanee.  Mentre io spesso metto in rima storielle predefinite e devo sacrificare un po’ i suoni e il ritmo.

  • Cosa ti ha spinto ad iniziare la tua carriera di scrittore?

– Il mio primo tentativo di poesia risale alle scuole elementari. Poi nell’adolescenza, un po’ come tutti ho scritto tante poesie, pessimistiche perché ispirate a Leopardi. Negli anni più maturi ho fatto anche diversi racconti, ma sono rimasti sempre nel cassetto.

  • Vuoi parlarci del tuo libro con filastrocche in rima baciata rivolto ai bambini?

– S’intitola “Coronaviro, Coronaviro… Io ti frego, leggo un libro” e si rivolge a bambini dai sei anni in su e a tutti quelli che sono rimasti un po’ bambini. Un libriccino di “Filastrocche di resistenza a mostri vari e alla Pestilenza”.  Vuol essere un percorso, a suo modo educativo (la parola è grossa, io non sono in alcun modo un educatore), che fa vedere come sono stati affrontati paure e mostri nelle vecchie novelle. Dai mostri solo immaginari, come il drago o il Bau Bau, a quelli ancora presenti come gli Orchi o Barbablù. Mostrando quanto siano utili i libri e la scuola per non smarrire la strada. Ho avuto quest’idea all’inizio del lockdown e poiché credevo che sarebbe finito tutto molto presto ho pubblicato il libro in fretta e furia e non c’è stato tempo per le illustrazioni. Ciò che lo ha molto penalizzato.

  • Vuoi parlarci del libro per adulti che hai pubblicato?

– S’intitola “La via santa”, è un poema in rima baciata, e descrive in versi un viaggio-pellegrinaggio lungo la via Francigena nel Medio Evo. Mi sono lanciato in un poema, un tipo di composizione  quanto mai inattuale, per il fatto che la poesia oggi non interessa più a nessuno e ho tentato allora di renderla più attrattiva mettendoci dentro un po’ d’avventura, di storia, e geografia. Però per scrivere migliaia di versi in rima baciata spesso bisogna usare vocaboli desueti o invertire la disposizione ordinaria delle parole, e per chi non è abituato a leggere i poemi classici non sempre è di facile lettura.

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